Il rischio frodi e insolvenza del debitore nel processo d’internazionalizzazione aziendale. Come e’ possibile gestirlo?

L’analisi di un campione di PMI italiane che hanno partecipato alla fiera Expo Milano 2015 fornisce dati interessanti in merito ai servizi che un’impresa italiana richiede al mercato della consulenza quando intraprende un processo di espansione all’estero.

In particolare l’83% degli intervistati ricerca informazioni su opportunità di business, mentre il 76% richiede supporto nell’individuazione di partner affidabili.

Tali esigenze rappresentano un’interessante opportunità per gli operatori internazionali di sicurezza, poiché permettono loro di offrire un’utile tipologia di servizio che nel prosieguo della trattazione si specificherà e che risulta particolarmente apprezzata da quelle realtà commerciali e industriali che decidono di operare in paesi del Medio Oriente, dell’Africa e dell’America Latina.

Ciò, poiché tali aree sono normalmente percepite come più rischiose rispetto alle altre per l’alto tasso di corruzione che vi viene associato e per i conseguenti rischi operativi che ciò comporta.

In particolare, quelli che seguono sono considerati, da alcune fonti, tra i trenta paesi più corrotti al mondo: 1° Somalia, 2° Corea del Nord, 3° Afghanistan, 4° Sudan, 5° Iraq, 6° Uzbekistan, 7° Turkmenistan, 8° Siria, 9° Yemen, 10° Haiti, 11° Guinea Bissau, 12° Guinea Equatoriale, 13° Chad, 14° Venezuela, 15° Guinea, 16° Burundi, 17° Eritrea, 18° Cambogia, 19° Kirghizistan, 20° Repubblica Democratica del Congo, 21° Congo, 22° Myanmar, 23° Angola, 24° Tajikistan, 25° Laos, 26° Iran, 27° Repubblica Centrafricana, 28° Paraguay, 29° Papua Nuova Guinea e 30° Costa d’Avorio.

Bisogna riflette ora, sul fatto che, in un paese con un elevato livello di corruzione, un’azienda è sottoposta a svariate tipologie di rischi che derivano o sono comunque connessi a tale pratica.

Innanzitutto, sussiste il rischio di commettere reati in concorso (D.Lgs. 231/2001) nel caso in cui l’impresa italiana diventi partner di una società locale o utilizzi personale autoctono che indulga a pratiche corruttive.

Tale rischio è tanto più grave in quanto si accompagna non solo a quello di danno all’immagine commerciale dell’ente, ma anche a quello di perdita di contratti, in essere oppure potenziali, con clienti che richiedono determinati standard di eticità e legalità ai propri fornitori.

Non deve essere inoltre dimenticato il grave pericolo di non trovare adeguata tutela legale in loco in caso di contenzioso giurisdizionale a causa, appunto, dell’elevato livello di corruzione dello stesso.

In tale contesto, un operatore di sicurezza può fornire all’azienda un utilissimo supporto nell’acquisizione di informazioni su potenziali clienti e partner locali, nonché sul contesto sociale di riferimento.

Ciò permette alla stessa di gestire, nel miglior modo possibile, il rischio derivante da frodi o insolvenza del cliente o comunque dall’operatività in tale contesto.

Tale supporto, che dovrebbe integrarsi nel processo di due diligence che normalmente viene svolto dall’azienda per le operazioni commerciali di maggior peso, si attua generalmente nelle seguenti fasi:

  • Individuazione dell’agenzia investigativa locale ritenuta maggiormente affidabile;
  • Redazione e negoziazione, per conto del cliente, del contratto di affidamento dell’incarico all’agenzia;
  • Supervisione, per conto del cliente, del processo d’indagine da parte dell’agenzia;
  • Redazione di relazione di risk management che si accompagna a quella d’indagine rilasciata dall’agenzia.

La relazione di risk management contiene i seguenti punti:

  • Commento delle risultanze del lavoro svolto dall’agenzia investigativa locale;
  • Conseguente valutazione dei rischi cui è sottoposta l’impresa;
  • Sviluppo di una strategia di risk management volta a mitigare i rischi (per esempio, impiego di lettere di credito, inserzione di apposite clausole contrattuali nel contratto di compravendita, stipula di apposite assicurazioni, ecc.).

Tale tipologia di servizio coinvolge ovviamente settori trasversali e relativi a una pluralità di campi. In particolare, quello legale, quello investigativo e quello dell’analisi e della gestione del rischio. Non si tratta certamente di un’attività semplice, tuttavia lo sviluppo di queste capacità operative da parte di un operatore internazionale di sicurezza è conforme all’esigenza delle aziende italiane di potere usufruire di una figura altamente specialistica che sappia accompagnare e proteggere l’impresa durante il suo processo di internazionalizzazione e che non si limiti soltanto, in tale contesto, a svolgere i compiti di mera protezione fisica degli assetti aziendali.

A cura di: Dott. Edoardo Mattiello

Condividi sui Social Network:

Articoli simili