Mamma i Droni…..

Dicembre, mese di regali e di Babbo Natale. E a Babbo Natale si sa bisogna scrivere la letterina. Io l’ho guardata (solo per farmi un’idea) ma poi l’ho imbucata e sono rimasto sorpreso. Tra le richieste compariva quella di un drone.

Per aiutare Babbo natale mi sono recato nei negozi di giocattoli per vedere questi strani oggetti, e per avere un’idea dei costi. La spesa non è rilevante vari dai 70 ai 350 €, insomma una bella varietà in funzione della marca modello, gittata e optional. La notte di natale, il caro Babbo mette anche questo pacco regalo sotto l’albero. La mattina grande festa e scartati i regali, visto che era una giornata non fredda, scendiamo al parco per poterlo trovare. Io sfortunatamente appartengo a quella popolazione definita “smanettoni”. Prima provo a utilizzare l’oggetto e poi leggo il manuale d’istruzione. Così apriamo il pacchetto, dentro c’è questo mostruoso drone con tanto di telecomando a doppie leve. Inserite le batterie provo a comandarlo, a farlo salire, a farlo scendere e a virare. non sono molto bravo e devo stare attento agli alberi. Ma con un po’ di pratica riesco a farlo volteggiare. Poi passo il telecomando a mio figlio, che risulta molto più bravo di me, che gli fa compiere evoluzioni eccezionali. Dopo un po’ di evoluzione arriva l’ora di rientrare per il grande pranzo con tutti i parenti che sono arrivati. Terminato il pranzo tipico di natale, mio figlio mi dice: “vediamo cosa abbiamo registrato?” “Registrato dove?” rispondo io, “ma con il droide” aggiunge lui candidamente. Prendo in mano il droide e vedo che sotto c’è agganciata una microcamera con relativa scheda. “Non lo sapevo” dico. Prendo il manuale d’istruzione ed effettivamente il droide possiede una micro camera nella parte inferiore con una scheda da 2Gb. L’accensione della telecamera avviene con un tasto del telecomando. Con la mia superficialità devo averla messa in funzione quando “smanettavo” senza cognizione di causa. Inserisco la card nel pc e vedo il filmato. A parte le riprese degli alberi, una ripresa ravvicinata dell’erba del prato e altre cose incomprensibili, quando il droide si è stabilizzato si vede chiaramente un cane con relativo padrone che fa i suoi bisogni in un’area vietata ai cani e dedicata ai bambini, si vedono due ragazzi in teneri atteggiamenti su una panchina dove la ragazza è la figlia del mio vicino (è già così grande!) e poi vien inquadrata una finestra al primo piano che guarda sul parco, con le tende aperte, di una casa dove si nota la signora Maria intenta a fare toelettatura (la sig.ra Maria ha 85 anni ed era aiutata da una badante).

Sorge allora una domanda. Ma la nostra Privacy? La tutela o meglio il controllo dei nostri dati che fine fa? Come è possibile vendere dei giocattoli così sofisticati che possono controllare e registrare cosa facciamo a nostra insaputa?

Certo A. Hitchcock nel celebre film una finestra sul cortile ha anticipato i tempi ma lì era presente un essere umano con un binocolo. Ora esiste un mezzo meccanico senza pilota, radiocomandato anche a distanza e noi non ci accorgiamo di niente. Ma al di là degli usi ludici bisogna anche ricordare i principali impieghi di carattere operativo dei droni, che al di là degli usi militari e bellici vengono sempre più utilizzati sia per attività di ricognizione (si pensi ad incendi o a calamità naturali particolarmente gravi come terremoti, alluvioni, valanghe oppure a incidenti stradali, per soccorso, ecc.) sia per attività collegate a veri e propri servizi (come il trasporto di merci annunciato da Amazon ed anche da Google, oppure si pensi agli usi in campo investigativo o per servizi fotografici o cinematografici). Già da tempo, quindi, era nata la necessità di regolamentare l’uso di questi dispositivi e solo il 16 dicembre del 2013 l’enAC con uno specifico regolamento ha deciso di intervenire in modo piuttosto rigoroso dettando delle regole particolarmente incisive che sono entrate in vigore il 30 aprile del 2014 creando non pochi problemi applicativi. In particolare il regolamento usa innanzitutto un linguaggio più rigoroso parlando di mezzi aerei a pilotaggio remoto da inquadrare nella categoria degli aeromobili disciplinati dall’art. 743 del codice della navigazione.

Il regolamento distingue, inoltre, ai fini dell’applicazione delle disposizioni del Codice della navigazione, i mezzi aerei a pilotaggio remoto in Sistemi Aeromobili a Pilotaggio remoto e Aeromodelli. I mezzi aerei a pilotaggio remoto impiegati o destinati all’impiego in operazioni specializzate o in attività sperimentali, costituiscono i Sistemi Aeromobili a Pilotaggio remoto (SAPr) e ad essi si applicano le previsioni del Codice della navigazione secondo quanto previsto dal regolamento. Gli aeromodelli, invece, non sono considerati aeromobili ai fini del loro assoggettamento alle previsioni del Codice della navigazione e possono essere utilizzati esclusivamente per impiego ricreazionale e sportivo.

Ma il vero problema rappresentato dall’utilizzo di questi droni è sicuramente quello del rispetto della privacy e della protezione dei dati. Difatti le particolari caratteristiche di questi dispositivi che sono in grado di effettuare foto, registrare audio e immagini impone una maggiore attenzione e regolamentazione per la tutela della collettività sul fronte del trattamento dei dati. In merito a questo aspetto il regolamento dell’enAC è naturalmente deficitario in quanto all’art. 23 si limita ad operare un rinvio ai principi del Codice in materia di protezione dei dati personali, in particolare al principio di necessità di cui all’art. 3, ed a eventuali provvedimenti dell’Autorità Garante che effettivamente già ha lasciato intendere di dover quanto prima regolamentare questo delicato settore. naturalmente il rischio è quello di imbrigliare questi dispositivi nell’ambito di una fitta rete di regole da rispettare (come ha già fatto l’enAC dal punto di vista tecnico) rendendone di fatto difficile l’utilizzazione.

Come è noto i droni sono estremamente utili nel settore pubblico per raccogliere notizie ed informazioni avuto riferimento a gravi situazioni di emergenza come incendi boschivi ed inondazioni ed almeno in questi casi sarebbe opportuno prevedere una maggiore elasticità. riguardo, invece, i più recenti utilizzi di natura privatistica degli stessi droni, cui si è già accennato all’inizio di questo lavoro, effettivamente sarebbe opportuna una più attenta regolamentazione che impedisca prevedibili violazioni della privacy.

Sicuramente ad oggi esiste un pericoloso vuoto normativo che va colmato al più presto al fine di evitare spiacevoli conseguenze.

A cura di Stefano Gorla, Responsabile Energia e Privacy PSA Peugeot Citroën Italia e delegato regionale Lombardia Andip

A cura di Michele Iaselli, Ministero della Difesa; Università Federico II – Napoli; LUISS – Roma, presidente Andip

Articolo pubblicato sulla rivista Safety & Security – Marzo 2015

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