I fenomeni della violenza politica [1], del terrorismo internazionale [2] e la possibile proliferazione di armi di distruzione di massa [3]– armi non convenzionali di natura CBRNe (Chemical, Biological, Radiological, Nuclear and explosive) – costituiscono, dall’attentato alle Twin Towers di New York dell’11 settembre 2001, gli argomenti più dibattuti nell’arena politica e diplomatica internazionale.
Alla luce di questa premessa e sfruttando appieno la possibilità offerta dal web di raccogliere informazioni e dati strutturati sugli eventi terroristici che si sono presentati nel corso degli ultimi decenni, in questo lavoro si svolgono analisi statistiche e di tendenza ai fini di una più profonda comprensione dei fenomeni legati al terrorismo internazionale, analisi utili anche per possibili applicazioni nel campo dell’Intelligence e della prevenzione. In particolare, si focalizza l’attenzione su quelle che, ad oggi, possono essere considerate le due più importanti banche di dati relative agli eventi di terrorismo a livello mondiale disponibili, free of charge, sul web:
È opportuno sin d’ora anticipare che la banca di dati GTD, alla luce della sua ampiezza (oltre 180.000 eventi catalogati) e del puntuale aggiornamento annuale, verrà analizzata più in dettaglio, fornendo analisi statistiche che caratterizzano gli eventi terroristici legati alla minaccia CBRNe.
La RAND (Research ANd Development) Corporation, è una organizzazione no-profit della California ed è considerata da accreditati esperti internazionali [4] una delle più antiche e importanti organizzazioni che, sin dagli anni ’70 dello scorso secolo, ha contribuito all’analisi dei fenomeni terroristici e alla catalogazione degli eventi.
Il RAND Database of Worldwide Terrorism Incidents (RDWTI) costituisce un database sugli eventi terroristici. Esso è disponibile in modo pubblico sul web e copre il periodo temporale che va dal 1968 fino al 2009. Purtroppo a partire dal 2010 il mantenimento degli aggiornamenti del database è stato interrotto e non sono disponibili in RAND le informazioni degli eventi terroristici degli ultimi dieci anni.
Pur se non più aggiornato, il database RAND ha costituito e costituisce ancora oggi uno dei repository di dati più dettagliati per gli studi sul terrorismo, sia per l’ambito internazionale sia per il più diretto ambito legato agli USA. Va anche detto che nei decenni in cui è stato puntualmente aggiornato molti sponsor pubblici e privati hanno contribuito al mantenimento in vita del database, arrivando a far catalogare con precisione oltre 40.000 eventi terroristici, utilizzati ancora oggi a livello accademico e istituzionale nel mondo per analisi tecniche di varia natura.
Il database della RAND è pubblicamente accessibile all’indirizzo www.rand.org/nsrd/projects/terrorism-incidents.html e scaricabile in modo libero per facilitare ricerche e analisi sul terrorismo. L’unica condizione che l’organizzazione pone è di citare il vincolo di uso riferibile a “RAND Database of Worldwide Terrorism Incidents” [5] in modo esplicito quando se ne fa uso per analisi ed elaborazioni statistiche.
Importanti autori [4] hanno svolto analisi statistiche sugli oltre 40.000 eventi terroristici catalogati nel database RAND e alcune delle informazioni di sintesi che si possono derivare, per esempio per il periodo 2000-2009 sono riportate nell’elenco che segue:
Una banca di dati ancora più dettagliata e ricca sulla caratterizzazione degli eventi terroristici è rappresentata dal Global Terrorism Database [1]GTD. Questo database [6], gestito dal National Consortium for the Study of Terrorism And Responses to Terrorism (START), propone una raccolta di eventi dal 1970 al 2017, con aggiornamenti annuali che vengono resi disponibili durante il periodo estivo. GTD contiene la descrizione strutturata di eventi terroristici a livello internazionale e ha superato nel suo ultimo aggiornamento l’impressionante numero di 180.000 eventi archiviati.
Anche in questo caso il database è reso disponibile dalla START senza oneri economici attraverso un’interfaccia web, al fine di consentire una condivisione delle informazioni per gli studi sul terrorismo al fine di contrastarlo in tutti gli ambiti in cui si propone.
Un dettagliato documento [7] descrittivo (denominato Codebook) specifica la storia e le decisioni chiave che hanno condotto all’implementazione del GTD come oggi è conosciuto, indicando la definizione di terrorismo adottata per l’inclusione nel database.
Inoltre, nello stesso documento sono riportate nel dettaglio le variabili che caratterizzano la descrizione di ogni evento e che possiamo in sintesi riassumere in questa lista:
Come è facile verificare, si può scaricare l’intero database GTD dal link http://www.start.umd.edu/gtd/.
La pagina che consente il download è mostrata in fig.2 e le caratteristiche generali odierne di GTD sono le seguenti:
Al fine di massimizzare l’efficienza, l’accuratezza e la completezza dell’archivio di GTD, il consorzio START sin dal 2012 ha strutturato un metodo integrato di ricerca automatica e manuale degli eventi terroristici. Questo metodo è stato sviluppato presso l’Università del Maryland.
Il processo viene avviato in una prima fase con la raccolta di oltre un milione di articoli presenti giornalmente sui media a livello mondiale al fine di selezionare il sottoinsieme di articoli che descrive eventi di natura terroristica. Questo primo risultato dei filtraggio è raggiunto in modo automatico su un bacino di articoli scritti in diverse lingue.
Il metodo prevede prima l’individuazione di articoli ‘potenzialmente’ di interesse dal punto di vista del terrorismo, portando alla individuazione di circa 400.000 articoli ogni mese.
La seconda fase di analisi su questo primo campione prevede l’applicazione di una elaborazione di Natural Language Processing (NLP) e l’intervento della tecnica del ‘machine learning’ per raffinare e selezionare ancora più accuratamente il campione di articoli. A questo punto la terza fase di valutazione degli articoli prevede l’intervento manuale dei team della START, al fine di ridurre il campione agli articoli ritenuti davvero relativi ad eventi terroristici. In questa terza fase manuale è applicato il così detto ‘GTD inclusion criteria’, di cui parleremo a breve, e applicando dei criteri di inclusione si opera una prima classificazione degli articoli per argomenti.
Va sottolineato come alla fine di ogni mese i ricercatori della START revisionino circa 16.000 articoli e identifichino quelli da inserire nel GTD.
Anche sulle tecniche di codifica dell’evento è opportuno specificare che esistono diversi team specialistici su i particolari ambiti che riguardano GTD. La specializzazione nei team può riguardare le diverse aree geografiche, la tipologia di obiettivi, il tipo di arma e le tattiche usate e, in generale, le conseguenze dell’evento.
Questo approccio garantisce che l’informazione sia codificata e rivista da esperti che hanno adeguata familiarità con le caratteristiche dell’ambito considerato, così come del contesto geo-politico in cui l’evento accade.
Come policy generale, gli eventi terroristici documentati solo da sorgenti informative e articoli ritenuti non obiettivi o inaffidabili sono esclusi a priori dall’inserimento nel database.
Come accennavamo, risulta fondamentale in questa metodologia l’analisi condotta manualmente dai team specialistici sui criteri di inclusione e sulla definizione di terrorismo.
In lingua inglese il GTD definisce un attacco terroristico come: “the threatened or actual use of illegal force and violence by a non-state actor to attain a political, economic, religious, or social goal through fear, coercion, or intimidation”, cioè “la minaccia o l’uso reale di forze illegali e della violenza da parte di un attore non riferibile ad uno Stato (quindi un individuo o un gruppo di persone) per raggiungere obiettivi di natura politica, economica, religiosa o sociale attraverso la paura, la coercizione e l’intimidazione”.
In pratica, per inserire un evento nel GTD devono essere soddisfatti contemporaneamente i seguenti criteri:
Criterio 1 – L’atto deve essere finalizzato all’ottenimento di obiettivi politici, economici, religiosi o sociali. In termini di obiettivi economici, il semplice perseguimento del profitto non soddisfa il criterio. Deve invece essere perseguito un cambiamento più profondo, di natura sistemica, dell’organismo economico attaccato.
Criterio 2 – Ci deve essere prova incontestabile dell’intenzione di coercizzare, intimidire o condizionare una platea più grande rispetto alle vittime dell’attacco. In questa analisi è considerato l’atto nella sua totalità di eventi, così come la presenza di una pianificazione strategica e tattica dell’attacco condotto.
Criterio 3 – L’evento analizzato deve essere estraneo a contesti di guerra tra Stati. In altre parole, l’evento deve essere al di fuori dei parametri descritti dal diritto internazionale, in particolare sulla proibizione di attacchi a civili e non combattenti.
Maggiori dettagli e esempi specifici possono essere facilmente evidenziati all’interno del manuale Codebook scaricabile dal sito della START.
Esempi tipici delle informazioni che possono essere estratte direttamente dal sito web GTD, senza scaricare il database ma sfruttando delle funzioni statistiche e di filtraggio direttamente dal sito, sono riportate in fig.3. In figura è rappresentata una porzione del record di dati presente in GTD, con informazioni selezionate direttamente con filtraggi dal web, ordinate sulla base del numero di morti per ogni evento, in un periodo di tempo che va dal 2011 al 2016.
La fig.4 mostra, invece, la distribuzione su base annuale di 70.767 eventi terroristici presenti in GTD per il periodo 2011-2016. Il grafico mostra come, a partire dal 2013, in un mese sono registrati a livello mondiale più di 1000 eventi terroristici che soddisfano i criteri di inclusione.
Al fine di condurre uno studio ancora più analitico dei dati contenuti in GTD, come menzionato già in precedenza, è possibile scaricare ed elaborare in locale l’intero database. Gli oltre 180.000 eventi terroristici che si trovano in GTD contengono moltissime informazioni strutturate in nove Aree, qui di seguito elencate:
I. Identificativo di evento e data
II. Informazioni sull’evento
III. Localizzazione dell’evento
IV. Informazioni sull’attacco terroristico
V. Informazioni sulle armi usate
VI. Informazioni sugli obiettivi e sulle vittime
VII. Informazioni sugli attaccanti
VIII. Conseguenze e feriti
IX. Sorgenti e informazioni ulteriori.
Entriamo in maggiore dettaglio in alcuni ambiti di questa struttura. Per esempio, nell’Area IV delle Informazioni sull’attacco terroristico, la classificazione dell’evento terroristico si articola sulla seguente gerarchia di tipi d’attacco (Attack Type Hierarchy):
Invece, nell’Area V – dedicata alle Informazioni sulle armi usate – è possibile investigare sulla natura dell’attacco anche in ambito non convenzionale, evidenziando la natura CBRNe dell’arma usata. Ecco la classificazione di dettaglio dei tipi di arma distinguibili in GTD:
In questa ultima parte del lavoro sono riportati in forma grafica i risultati ottenuti elaborando direttamente il database di GTD con l’obiettivo di evidenziare, per gli eventi terroristici – di natura prima generale e poi di natura CBRNe – quali siano le statistiche di ricorrenza e i possibili trend.
L’analisi è stata incentrata sul periodo 2000-2017, quindi gli ultimi 18 anni, avviando lo studio dall’anno precedente all’attacco alle Torri gemelle dell’11 settembre 2001. Per ciascun anno dei 18 analizzati e per ciascuno dei casi sono stati considerati:
Il primo risultato di questa analisi è riportato in fig.5 e fornisce i dati complessivi per tutti gli attacchi registrati: si può riscontrare come la guerra in Siria e il successivo intervento internazionale contro l’ISIS nel periodo 2011-2017 abbiano prodotto un picco impressionante di morti (45.000) e feriti (circa altri 45.000) a causa di attacchi terroristici, in particolare nel biennio 2014-2015.
Si osservi che, in termini di rapporti, il numero di morti dovuti al terrorismo del 2014 è circa sette volte il numero di morti dovuti all’attentato del 2001 alle Torri gemelle con, al contempo, ben il doppio dei feriti.
Mirando ora l’analisi all’ambito CBRNe, sempre nello stesso periodo e per le stesse tre grandezze possiamo rilevare che:
Come ultimo caso considerato, si è svolta l’analisi su eventi in tipo E (Esplosivo) e si sono riportati i risultati in fig.9. Come è facile verificare dalle cifre, più di 60.000 attacchi di tipo E si sono registrati, cumulativamente, tra il 2000 e il 2017, raggiungendo il valore di 146.471 morti e 302.508 feriti sull’intero periodo di osservazione. I numeri qui evidenziati per morti e feriti costituiscono rispettivamente il 54% e il 78% del numero totale di morti e feriti in tutti gli eventi terroristici del periodo 2000-2017.
Questi risultati confermano in modo puntuale quanto possa essere utile un database di questo tipo, sia per analisi statistiche generali sia per comprendere i trend di possibili evoluzioni future del terrorismo.
Articolo a cura di Marco Carbonelli
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